Pensa come un protone; sempre positivo!
Riflettendo sul pensiero positivo, ricordo due bellissime storie, Pollyanna e I due vasi. Condivido l’ultima nella sua versione più semplice:
“Un’anziana donna cinese aveva due grandi vasi, ciascuno sospeso all’estremità di un palo che lei portava sulle spalle.
Uno dei vasi aveva una crepa, mentre l’altro era perfetto, ed era sempre pieno d’acqua alla fine della lunga camminata dal ruscello a casa, mentre quello crepato arrivava mezzo vuoto. Per due anni interi andò avanti così, con la donna che portava a casa solo un vaso e mezzo d’acqua.
Naturalmente, il vaso perfetto era orgoglioso dei propri risultati. Ma il povero vaso crepato si vergognava del proprio difetto, ed era avvilito di saper fare solo la metà di ciò per cui era stato fatto.
Dopo due anni che si rendeva conto del proprio amaro fallimento, un giorno parlò alla donna lungo il cammino: “Mi vergogno di me stesso, perché questa crepa nel mio fianco fa sì che l’acqua fuoriesca lungo tutta la strada verso la vostra casa”.
La vecchia sorrise: “Ti sei accorto che ci sono dei fiori dalla tua parte del sentiero, ma non dalla parte dell’altro vaso? È perché io ho sempre saputo del tuo difetto, perciò ho piantato semi di fiori dal tuo lato del sentiero ed ogni giorno, mentre tornavamo, tu li innaffiavi.
Per due anni ho potuto raccogliere quei bei fiori per decorare la tavola. Se tu non fossi stato come sei, non avrei avuto quelle bellezze per ingentilire la casa”.”
Che dire? Da una parte, la crepa rappresenta un difetto accompagnato da sentimenti come vergogna, frustrazione, sconforto, rabbia. Dall’altra parte, la crepa è stata oggetto di crescita, nutrimento ai semi e poi fioritura, ha permesso all’anziana di portare colori e bellezza sul suo cammino e a casa sua. Nell’imperfezione, lo sguardo dell’anziana ha colto opportunità, insegnamento e bellezza.
Nella tua realtà, chi decidi di essere? Il vaso o la signora anziana? Decidi di vedere maggiormente l’aspetto negativo o quello positivo?
Eleanor H. Porter scrisse nel 1913 una storia che venne poi adattata agli schermi televisivi come cartone animato che raccontava le avventure della piccola Pollyanna. Pollyanna non ebbe una vita facile, visse diversi anni con suo padre, insieme giocavano al “gioco della felicità”. Il gioco consisteva nel trovare in ogni evento qualcosa di positivo per cui essere felice. Il gioco iniziò a Natale, quando Pollyanna desiderava ricevere una bambola e invece ricevette un paio di stampelle (probabilmente per errore). Allora il padre le insegnò il gioco; trovarono che potevano essere grati, contenti perché “le stampelle non le servivano”. Da quel momento, trovare gli aspetti positivi ai fatti della vita diventò una sfida e stile di vita per Pollyanna.
Benché il principio di Pollyanna, ovvero vedere il lato positivo, possa apparire un metodo ingenuo e semplicistico, vedere il lato positivo predispone a migliorare la propria resilienza, ossia la nostra capacità di superare al meglio gli ostacoli della vita, armonizza le relazioni con gli altri e con noi stessi e non per ultimo migliora l’autostima. In poche parole, pensare e vedere il lato positivo delle cose aiuta a vivere la propria vita con maggior soddisfazione.
Ciò non implica rinnegare, evitare o vivere con un entusiasmo smisurato eventi difficili; la realtà ne risulterebbe completamente alterata. Il pensare positivo o avere un ottimismo ragionato, come direbbe Martin Seligmann noto psicologo e fondatore della psicologia positiva, diventa un modo utile per affrontare i duri eventi che ci mettono alla prova. Permette di imparare dai nostri errori e di elaborare nuovi modi per gestire le situazioni.
E in pratica, cosa vuol dire?
"Le previsioni meteorologiche prevedono pioggia e freddo per il prossimo fine settimana. Che fortuna, avrò tutto il tempo necessario per quelle faccende che non riesco mai a fare quando il sole splende; riordinare la casa, classare le foto, leggere il libro che mi aspetta da mesi sul comodino."
"Caspita; una fattura inaspettata e incisiva per il mio budget è arrivata per posta stamani! Per fortuna sono stata prudente nel prevedere imprevisti finanziari – o mi prometto di prevederli in futuro risparmiando –, è l’occasione per approfittare maggiormente della mia casa."
"Sono uno sportivo e mi sono infortunato. È il momento di conoscere altre discipline che mi permettono di “muovermi” diversamente, magari dedico tempo all’allenamento più mentale, fondamentale per qualsiasi attività sportiva di un certo livello. Riprendendo la mia attività, attuerò strategie che diminuiscono il rischio di infortunio."
Gli esempi sono infiniti e tante sono le riflessioni sul pensiero positivo, libri interi trattano questo argomento. Difficilmente una tematica così ampia viene argomentata in qualche riga, ma vorrei giusto condividere ancora un pensiero forse da inserire nella propria filosofia di vita.
Ci sono delle persone che inevitabilmente vivono fatti spiacevoli e altri invece che sembrano protetti da qualche forza sovra umana. La letteratura pullula di opere sulla legge dell’attrazione… E si, proprio di quello si tratta. Gandhi diceva: “Mantieni i tuoi pensieri positivi perché i tuoi pensieri diventano parole. Mantieni le tue parole positive perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti. Mantieni i tuoi comportamenti positivi perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini. Mantieni le tue abitudini positive perché le tue abitudini diventano i tuoi valori. Mantieni i tuoi valori positivi perché i tuoi valori diventano il tuo destino. “
In pratica; se desidero ottenere un nuovo posto di lavoro e che continuo a pensare che non sono bravo, che viviamo in tempi duri e che il lavoro non si trova, molto difficilmente troverò una nuova occupazione. Questo perché i miei pensieri influenzano le mie azioni, le mie relazioni, la mia vita. Se invece, penso che sono responsabile e che troverò al più presto un buon lavoro che mi dia soddisfazioni, il mio atteggiamento influenzerà i fatti positivamente: metterò in atto delle strategie per sfruttare le mie potenzialità e il mio comportamento sarà aperto e deciso, cordiale e inspirerà fiducia.
Legge dell’attrazione sì, ma supportata da fatti concreti che portano risultati concreti.
In breve, pensare come un protone; sempre positivo risulta decisamente vantaggioso. Per qualcuno sembra facile, per altri un po’ meno. Che ne dici di allenarlo giocando? Vuoi giocare con me al gioco della felicità?
Inizio io: stamani ho deciso di andare a correre; il sole splendeva, era la giornata perfetta. Poi con il passare delle ore, sono arrivate grandi nuvole nere pronte a scaricare il pieno della loro umidità. Ho pensato che la giornata era ideale per andare a correre; mi sono vestita adeguatamente e ho corso sotto una grande pioggia: ero sola per le vie e sentieri, solo la natura e io. Ho testato la mia nuova giacca impermeabile e ho fatto un tempo da record! Tornata a casa; ero bagnata come un pulcino e quanto era grande la mia soddisfazione!
Ora tocca a te!
Il pensiero positivo fa parte del metodo che rappresenta il coaching. L’attenzione è sempre portata sul potenziale (e non sul deficit) e diventa con allenamento una filosofia di vita. Trovi nella sezione corsi e seminari proposte di workshop di crescita personale caratterizzati dal pensiero positivo!